annabova

Vai ai contenuti

Menu principale:

BENVENUTI

nel sito ufficiale di Anna Bova.

Cosa potrebbe descrivermi meglio della mia arte?
Qui lo lascio fare ai miei quadri e ai colori che ho nell’anima da cui emerge il mio modo di percepire il mondo intorno a me e dentro di me.
Il colore mi guida nella vita e, nella mia espressione pittorica, acquista un valore simbolico, in alcuni casi surrealista, di sogno ed aspirazione.
Per me i colori hanno più importanza delle parole che non riescono  mai ad esprimere il vero senso delle cose. La parola è materia, concretezza, pesantezza e limite per esprimere emozioni. Il colore invece  arriva subito al cuore; come nel quadro n. 14 "Finestre" dove le variazioni di atmosfera, sono espresse solo attraverso i colori e non attraverso la materia.
I colori richiamano paesaggi.
Nel quadro n. 16 " Atmosfere isolane", è il colore a suggerire il paesaggio o nel quadro n. 24  dove lo "Squarcio di mare caprese" si fa strada tra la varietà dei colori solari dell’isola.
Nel n. 8 il paesaggio ionicoè richiamato attraverso le tonalità dell’azzurro intenso e delle variazioni della natura ridente.
..ma anche gli stati d’animo…
Come nel quadro n.4 "Notte chiara" dove il colore evoca un sentimento di calma e serenità.
Attraverso il colore emergono le antinomie tra natura, intesa come spazio-tempo e spirito, atemporale ed infinito.
Nel quadro n. 13 è una sospensione leggera di colori, il richiamo della natura e la  preziosità dei colori dell’oro e dell’astrattezza: la levità.
Il rapporto dell’uomo con l’universo, nella sua infinitezza e la continua ricerca ed apertura verso il cosmo, verso l’infinito.  (quadro n. 25).
Il simbolo dell’occhio che appare nei quadri n. 12, 20, 25, rappresenta la capacita dell’uomo di vedere oltre e di percepire la realtà in maniera consapevole ed allo stesso tempo intuitiva e profonda.
E la donna?
Quando compare, la figura femminile domina tutto il dipinto. Solitamente non è rapportata alla terra o alla materialità, è sospesa, in cerca di equilibrio e, anche se è vista nel suo femminino di maternità, bellezza e sensualità, porta sempre una carica di mistero che è indecifrabile.
Il n. 12 "Pesantezza e leggerezza" rappresenta la donna sospesa tra la libertà e i condizionamenti di un mondo lontano che sembra volerla ancorare. Una donna che sarebbe in grado di raggiungere la perfezione ma che è ostacolata da una forza materiale o superiore, che la spinge verso terra, verso la materia.
Mentre il n. 18 "Volto di Donna", è l’immagine di una donna riflessiva, che non guarda le cose, ma che chiude gli occhi perché vuole concentrarsi sul pensiero. Questo suo pensare, si nasconde anche agli altri, la cui metà del viso rimane nascosta come volesse suggerire uno stato d’animo piuttosto che esprimerlo.
Il n. 50 rappresenta il cambiamento come qualcosa che vuole uscire,  come in questo caso il  Bianco che si fa strada tra i fasci di colore contrapposti del nero e dell’azzurro. I colori vanno in tutte le direzioni come stalattiti o stalagmiti in contrapposizione tra loro, a specchio.
Non c’è un punto di vista unico di lettura, lo spazio non è definito, la materia non ha collocazione spaziale ma è come scomposta nei suoi elementi, senza una ragione. Più che una rappresentazione della realtà oggettiva, siamo nel frutto di un’immaginazione, di un sogno.
La realtà viene solo suggerita dalla griglia che si trova in basso, come se questa volesse limitare il sogno, volesse contenerlo, come se lo volesse frenare.

Il giallo oro rappresenta l’elevazione ad una possibilità di libertà spirituale. Un sogno che, pur non essendo tutto bello, perché c’è il nero, dimostra la capacità di elevarsi a qualcosa di puro, senza sovrastrutture inutili ed in cui la luce si fa strada elevandosi a qualcosa di limpido ed incontaminato.
Una realtà un po’ imbrigliata da alcuni legami, ma comunque non priva di aspirazione ad una forma di conquista del proprio mondo interiore.
In "Castel S. Angelo" per la prima volta troviamo la figura umana in movimento, il concetto di unione.
Il Castel S.Angelo campeggia con il giallo come se si facesse spazio tra un campo di colori dinamici e tra  le due figure angeliche laterali e statiche come se stessero presentando uno spettacolo: la folla dei turisti.
Appare la circolarità delle forme, in contrapposizione alle due figure laterali e la spiritualità si percepisce invece nella  materialità della struttura del castello, nella pietra come un elemento solido, perenne e nella unione delle diversità che formano un'unica rappresentazione, in cui il dinamismo viene immobilizzato nel tempo e nello spazio.  

Torna ai contenuti | Torna al menu